Luigi Picchi
Organ Music
Paolo Bottini
2 c.d. «Brilliant Classics» (sett. 2023)
La prima ampia selezione delle composizioni per organo di
LUIGI PICCHI
interpretate da
Paolo Bottini
all'organo "Balbiani Vegezzi-Bossi" dell'Istituto dei Ciechi di Milano
in un doppio c.d. «Brilliant Classics» uscito in settembre 2023
CD 1
Fides invicta [198]
Jerusalem [199]
Minuetto [200]
Scherzo in re maggiore [201]
Toccata [202]
Risurrezione [203]
Per un eroe [204]
Tempo di sonata [43]
Capriccio [45]
Minuetto-Scherzo [49]
Marcia “Lauda Sion” [68]
Marcia “Alleluia” [69]
Marcia “Veni creator” [70]
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CD 2
Offertorio in do maggiore [83]
Alla Madonna delle lacrime [94]
Regina cæli [97]
Capriccio in do maggiore [100]
Tuba insonet salutaris [108]
Assolo di Tromba Armonica [109]
Exultet orbis [113]
Marcia nuziale [126]
Offertorio in mi maggiore [153]
Canzonetta [157]
Scherzo in sol maggiore [162]
Berceuse e Saltarello [163]
Moto perpetuo [166]
Finale giocoso [169]
Davanti alla cuna [260]
Musetta [274]
N.B.: i numeri tra parentesi quadra si riferiscono ai volumi dell'opera omnia per organo di Luigi Picchi pubblicata in cinque volumi dalle Edizioni Carrara di Bergamo nel 1993
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Luigi Picchi nacque a Sairano, in terra lomellina e in provincia di Pavia, il 27 settembre 1899.
Ebbe dal padre Faustino, autodidatta ed organista, le prime nozioni musicali, mentre toccò ai maestri pavesi Giovanni Baroni e Franco Vittadini prepararlo per l’ammissione nel 1909 al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Interrotti gli studi nel 1917, perché avviato alle armi come “ragazzo del ‘99”, Picchi conseguì nel luglio 1924 il diploma in Composizione.
La prima fase dell’attività musicale lo vide impegnato in concerti e nel mondo operistico di provincia, ma anche nella composizione: pagine strumentali e vocali, una Messa da Requiem (1922), i commenti musicali alla Passione di Cristo (1925) su testo di don Ennio Bernasconi.
La presenza a Como nel 1928 per concordare con il librettista Giuseppe Adami gli ultimi ritocchi al dramma lirico Stellina e l’Orso, offrì a Picchi l’occasione di partecipare al concorso per il posto di organista della Cattedrale.
I contrasti sorti nella Commissione furono superati con il conseguimento da parte di Picchi della Licenza Superiore in organo, per cui l’Amministrazione del Duomo affidò a lui la carica di organista nel maggio 1929 e nel gennaio successivo quella di Maestro di Cappella.
A Como la vocazione autentica del maestro, quella per la musica sacra, poteva trovare la sua realizzazione: fin da bambino egli aveva avuto modo di svolgere il servizio liturgico sull’organo di Sairano e, giovane alunno del Conservatorio, aveva continuato questa attività in paesi dell’entroterra milanese: Vigano Certosino, Cernusco sul Naviglio e Trezzo d’Adda.
Nacquero anche le pagine per organo, apparse ne «L’Organista italiano» (1922-26) e ne «I Maestri dell’Organo» (1931), periodici pubblicati per i tipi della casa editrice musicale “Carrara” di Bergamo, il cui fondatore, Vittorio Carrara, ebbe il merito di intuire e di valorizzare le capacità di Picchi: sostanza artistica, praticità, funzionalità liturgica; nel 1932 l’editore bergamasco gli affidò la direzione del nuovo periodico «L’Organista liturgico», condotto fino al 1943.
Accanto alla musica per organo Picchi produsse, assecondando le esigenze della Cappella Musicale, di semplici gruppi corali e di assemblee popolari, musica vocale: mottetti vari e messe (Cristo risusciti, 1932-24; Italica, 1940; Christus vincit, 1941); non mancò la musica educativa (bozzetti teatrali, canti scolastici) e le opere didattiche (La Scuola moderna di Teoria e Solfeggio, 1941-44).
La corretta interpretazione del testo della messa e la fedeltà agli ideali ceciliani portarono Picchi alla novità della Missa Misericors Deus (1949), pubblicata da Ricordi con le messe in onore di S. Nicolao della Flüe (1947) e di S. Pio X (1954) e con le raccolte di Canti Natalizi (1947) e Canti Pasquali (1950-54).
Nel 1954 Picchi dette vita a Como ad una nuova rivista di musica organistica, «Laus Decora», uscita nell’arco di un decennio e affiancata dalle pubblicazioni delle Edizioni Musicali “Schola”, che del maestro fecero conoscere una consistente serie di composizioni vocali: canti e mottetti vari, le messe Rex pacificus (1945), In onore di Maria Vergine Assunta (1950) e Auxilium Christianorum (1960) oltre a diversi canti scolastici e ad opere didattiche (Nuovo Corso di Solfeggio, 1954; e Metodo teorico-pratico per lo studio dell’Armonio e del Pianoforte, 1956).
La ripresa della collaborazione con l’editrice Carrara coincise con l’attuazione della riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II, alla quale Picchi si era avviato come precursore con la sua coerenza interpretativa ed il coinvolgimento dell’assemblea dei fedeli (i canti de Il popolo alla messa, 1953, in collaborazione con don Luigi Agustoni e don Silvano Albisetti). Il successo maggiore in questo campo fu realizzato con la Messa Vaticano II (1965) seguita dalla Messa dei Defunti (1966) e dalla Messa Apostolica (1968).
La produzione organistica vide le pagine destinate alle nuove annate di «Laus Decora» (1966-67) e alla rivista «I Fiori dell’Organo» (1968-70).
Picchi si spense improvvisamente, colpito da una crisi cardiaca, nella notte fra l’11 e il 12 agosto 1970.
[profilo biografico a cura di Alessandro Picchi]
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Registrazione effettuata da Muscaria Digital (Bruno Costa, Piacenza) il 29 dicembre 2021, 19 febbraio, 19 marzo e 23 aprile 2022.
Montaggio e master: Federico Savio.
Per questa produzione discografica dedicata a Luigi Picchi, Paolo Bottini ringrazia:
- Rodolfo Masto, presidente della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano
- Patrizia Gallucci, responsabile Gestione Spazi e Promozione Eventi della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano
- Alessandro Giacobazzi, restauratore e responsabile della tutela e della valorizzazione dell'organo “Balbiani” della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano
- Lorenzo Bonoldi, organista titolare del Teatro alla Scala di Milano
RECENSIONI
« [...] Questo disco piacerà a tutti: brani brevi, a volte pomposi, spesso interessanti, in uno stile romantico-moderno molto gradevole, e che possono essere ascoltati con piacere dal grande pubblico. L'esecutore è Paolo Bottini, bravissimo come tanti di questi giovani organisti italiani che cominciano a girare il mondo. Molto adatto l'organo: è uno strumento Balbiani-Vegezzi-Bossi dell'Istituto dei Ciechi di Milano [...]». [Guy Bovet su «La Tribune de l'orgue» 76/2, giugno 2024, p. 44]
«[...] Il m.° Bottini, organista liturgico fin da giovanissimo [...], dona tutta la sua arte e perizia interpretativa facendoci gustare le significative e ancora fresche pagine organistiche del maestro comasco». [Tarcisio Cola sul mensile «Bollettino Ceciliano» 10/2024, p. 256]